
Vogliamo prenderci cura del territorio e dell’ambiente. L’impatto drammatico della crisi climatica che continua a colpire la nostra regione ci impone di adottare con urgenza un piano di adattamento che mobiliti investimenti straordinari per l’adeguamento di opere idraluliche e infrastrutture e assuma una radicale revisione delle politiche di governo del territorio e di gestione dei corsi d’acqua e della difesa del suolo, rinaturalizzando e ridando spazio ai fiumi e cercando un nuovo equilibrio con le aree edificate.
Fermare la cementificazione e depavimentare deve diventare una priorità anche per ridurre il rischio idraulico. Per questo quando parliamo di consumo di suolo, per noi zero significa zero: vogliamo vivere in città rigenerate, più verdi, servite da mobilità dolce e pubblica, non finalizzate alla rendita fondiaria, collegate dal ferro e non dal cemento, in una Regione che abbandoni definitivamente la stagione delle grandi opere autostradali.
Vogliamo anche respirare un’aria più pulita e ridurre l’inquinamento di risorse primarie come l’acqua e il suolo per tutelare la salute delle persone e le funzionalità degli ecosistemi. Serve un maggiore impegno per la riduzione dei rifiuti e lo sviluppo di un’economia circolare, promuovendo la gestione pubblica dei servizi.
Dobbiamo recuperare il grave ritardo in termini di decarbonizzazione e di riduzione delle emissioni puntando con determinazione alla neutralità climatica, all’abbandono dei combustibili fossili e allo sviluppo di un sistema energetico più efficiente, più distribuito, più democratico basato sulle fonti rinnovabili, che riduca le bollette e aiuti a contrastare la povertà energetica.
Vogliamo inoltre tutelare la biodiversità, incrementando le aree protette e migliorando la qualità degli habitat oggi degradati, e garantire e migliorare il benessere animale riducendo l’impatto degli allevamenti.
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